ARTISTS
Navid Azimi Sajadi
Alberto Colliva
Sofia Degli Esposti
Francesca Dondoglio
Monica Mazzone
Valentina Palmi
Tommaso Patacchini
Claudio Valerio
​
FAIR
Art Verona 2024
INFO
Stand N4 - Pad 12
Main section
DATE
11-13.10.2024
ART VERONA FAIR
11-13.10.2024
INTRODUCTION
PDF EXHIBITION
PREVIEW
NEWS
INFO
Lo stand di ArtVerona 2024, N4-Pad 12, che ha segnato il debutto in main section della galleria Studio la Linea Verticale di Bologna, ha intrecciato arte e sacralità in un allestimento rigoroso e suggestivo. Ispirati dall’architettura delle chiese a navata centrale, abbiamo disposto le opere di otto artisti in una simmetria perfetta, creando uno spazio che evoca solennità e riflessione. Al centro dello stand, come un altare contemporaneo, si erge il dipinto di Claudio Valerio, fronteggiato dalla scultura "La Ruota" di Tommaso Patacchini. A vegliare su questo spazio centrale, troviamo le teste di Alberto Colliva, artista riscoperto dalla galleria, le cui opere offrono una riflessione sulla condizione umana e sulla memoria, simili a reliquie che interrogano il passato con una presenza silenziosa e imponente. L’atmosfera sacrale è accentuata dalla cura nei dettagli cromatici e nelle scelte espositive: il blu, il rosso, l’ocra, il nero, il bianco e l’oro, disposti in equilibrio armonico, domineranno la scena, evocando l’incor-ruttibilità e l’eternità . Questi colori, carichi di simbolismo, costruiscono una liturgia visiva, invitando i visitatori a un viaggio di contemplazione e introspezione. Le pareti laterali dello stand, come colonne immaginarie di un tempio, hanno ospitato le opere di Navid Azimi Sajadi, Valentina Palmi, Sofia Degli Esposti e Francesca Dondoglio, in un confronto visivo che evoca la solidità e la verticalità dell’architettura sacra. Il monumentale "Trittico della Misericordia" di Monica Mazzone, artista vincitrice del Premio Vaf-Stiftung e in mostra al Mart di Rovereto fino al 9 febbraio 2025, infine, ha occupato la parete esterna dello stand, fungendo da portale simbolico che ha introdotto i visitatori a a una nuova dimensione di sacralità . Infine, dietro l’altare, una nicchia che richiama metaforicamente una cripta, uno spazio di raccoglimento in cui le opere degli artisti saranno esposte come voti silenziosi, reliquie di una devozione che trascende il tempo, sospese tra memoria e spiritualità . L’allestimento ha trasformato lo stand in un vero e proprio luogo di culto estetico, dove arte, simbologia e spazio si sono fusi in una narrazione visiva profonda e intellettuale, capace di offrire un'esperienza che va oltre la semplice fruizione artistica.
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