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2 - Sagitta. Ordinario-Uomo-Straordinario, Michelangelo Galliani, Studio la Linea Vertical

MICHELANGELO GALLIANI

DAL 21.03.2024

IN COLLABORAZIONE CON 

CRIS CONTINI CONTEMPORARY - LONDON

RICOGNIZIONI SULL'ARTE

CON IL PATROCINIO DI

REGIONE EMILIA ROMAGNA

A CURA DI

MARIA CHIARA WANG

E CON LA COLLABORAZIONE DI

ALESSANDRO MESCOLI

ORDINARIO-UOMO-STRAORDINARIO

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Studio la Linea Verticale nasce a maggio del 2022. Gli spazi che la caratterizzano, intimi e impregnati di bianco, assumono le fattezze di un pensatoio, luogo di concentrazione necessario e ideale per poter affermare “io Studio la Linea Verticale”. La ricerca bidirezionale, verso l’Alto e verso il Basso, intrapresa dalla galleria non permette equivoci: è necessario un distacco radicale dall’orizzontalità della vita ordinaria per provare ad osservare la verticalità dello straordinario. Viaggiando dal profondo all’elevato e viceversa, con un metodo di studio basato sulla pratica artistica, la galleria invita ad una riflessione sulle domande fondamentali che hanno accompagnato l’uomo durante tutta la sua storia: Da dove vengo? Chi sono? Dove vado? Gli artisti contemporanei che possono rispondere a questi supremi quesiti sono personalità sostanziose e sensibili, la cui arte rifiuta l’andamento superficiale e vago delle tendenze che si espandono attorno, e si radicalizza con uno scarto su una linea di pensiero tendente all’ineffabile e allo spirituale. Abbandonata così l’orizzontalità, alienante illusione della vita ordinaria, si adoperano a scendere e risalire l’asta, sondando bassezze così oscure da diventare accecanti altezze e viceversa, in un ribaltamento infinito dove ogni realtà è duale. Io studio la Linea Verticale perché essa è l’unica via che conduce all’ineffabile e l’unico modo di poterla scalare è provare a conoscerne le leggi. Respingeremo con decisione ogni vuoto di senso, ogni annullamento di intenzioni, ogni bel niente che impesta il contemporaneo; e quando ci chiederanno cosa andiamo cercando con tale impiego di Tempo ed energie, risponderemo fieramente che cerchiamo il Vuoto, il Niente, il Nulla con la maiuscola, e che l’unico modo per raggiungerlo è costruirlo.

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